GLI HOTEL PIU’ UP – #SUPPORTER
Secondo Antoin Laurent de Lavoisier, uno dei più importanti scienziati della storia dell’umanità, “nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. È proprio da questo concetto che bisogna partire quando oggi si approccia un nuovo progetto, di qualsiasi tipo.
Bisogna avere una rotta precisa, una strada chiara ma poi prendere quello che di più coerente e innovativo il mercato ha già proposto, cercando di personalizzarlo e riadattarlo a ciò che hai in mente. Ormai tutto o quasi è stato inventato e forse, più che nell’epoca dell’innovazione, siamo in quella della trasformazione.
Up hotel è nato così: come evoluzione di qualcosa che esisteva già nel mondo ma che poteva trovare spazio in una via di Rivazzurra di Rimini.
Ecco a quali brand, concept e proposte si è ispirato Up hotel.
Sua maestà il Moxy.
Si definisce un boutique hotel ma con il cuore di un ostello. Niente di più vero e autentico. È uno di quegli hotel che non sembrano far parte di una catena e appaiono sempre diversi ogni volta che ne vedi uno. Del Moxy ho sempre amato l’atmosfera delle aree comuni che rappresentano il vero cuore del brand. Quando entrate infatti non troverete un ristorante, né un vero e proprio bar.
Ci sarà ad attendervi un “centro di comando”, un hub dove da un lato si può fare il check-in e il check-out e dall’altro bere o mangiare qualcosa.
Il Moxy è famoso per il suo tavolo social presente in ogni hotel. È un marchio di fabbrica. Ha una decina di posti e cosi invitante che non ti fai problemi se poi trovi accanto a te perfetti sconosciuti.
Gli eclettici ACE HOTELS sono un gruppo di hotel nato a Seattle nel 1999 dalle menti di creativi e sognatori capitanati da Alex Caldewood (che purtroppo ci ha lasciati alcuni anni fa). ACE ha creato una nuova categoria di hotel: i cosiddetti Vintage Luxury. Strutture con un design ricercato ma fatto di oggetti originali del passato, alcuni che proprio non ti aspetti.
Un hotel che basa tutto il suo brand e i suoi valori sull’integrazione con il quartiere dove si trova. Secondo ACE infatti i primi clienti sono i “vicini di casa” o di quartiere. Per questo motivo negli ACE hotels trovi grandi vetrate che mostrano ai passanti cosa accade al loro interno.
I tecnologici CITIZEN M.
Un gruppo di hotel nato in Olanda nel 2008. Si caratterizzano per camere tutte identiche ma di dimensioni davvero ridotte (14m2) bagno incluso. A leggere queste parole sembrerebbe una sistemazione scomoda e spartana. Niente di più falso. L’esperienza all’interno dei Citizen M è fatta di tecnologia facilissima da usare, un design innovativo e molto accattivante e materassi king size comodissimi.
Citizen M significa “cittadino mobile” quello che non si ferma mai e che è sempre in viaggio per città diverse e che cerca un punto di riferimento di qualità. Le aree comuni sono spazi coworking dove è bello e rilassante lavorare, mangiare o incontrare qualcuno a qualsiasi ora del giorno e delle notte. Nei Citizen M non troverete “receptionist” ma “ambassadors”: i ragazzi che vi accolgono e vi assistono durante il soggiorno e che, nonostante una massiccia presenza di tecnologia (ci sono molti chioschi per fare self check in) sono ancora quelli che fanno la differenza.
E infine l’eterno GRAND HOTEL di RIMINI. Ad una prima occhiata penserai che non c’entra nulla con l’UP, e in effetti è cosi. Ho voluto citarlo perché quando mi chiedono un hotel iconico, che ha qualcosa di speciale, ecco, per me, è il GRAND HOTEL di Rimini. Sarà che era sulla copertina di molti libri su cui studiavo, o che è una delle prime cose che ho visitato quando mi sono trasferito a Rimini. Sta di fatto che Rimini è il Grand hotel e viceversa.
All’Up hotel la passione per la città e per il territorio che la circonda è stata una delle pietre su cui è nato il progetto. E forse lo spirito del Grand hotel, la sua tradizione aleggiano un po tra le mura dell’Up.
Un piccolo ma grande universo sempre in cambiamento, anzi in trasformazione.