Published on: 17 Dicembre 2019

Il piatto più UP della Romagna? I cUPpelletti!

Il piatto più UP della Romagna? I cUPpelletti ovviamente!

Per voi, cacciatori di ispirazioni e intenditori di cose buone, cosa c’è di più UP in un viaggio se non immergersi nelle tradizioni del territorio che visitate?

Ma scopriamo di più sul piatto più POP e più amato a Rimini, soprattutto ora che si avvicina il Natale!

Tra le ricette più genuine della nostra Terra, i Cappelletti o “Caplét”, come si dice in dialetto, prendono il nome dalla loro forma, che ricorda quella del copricapo ad ali indossato un tempo dalla gente di campagna.

La prima testimonianza ufficiale dei Cappelletti Romagnoli è databile al 1811, anno in cui l’allora Regno d’Italia promosse un’indagine sulle tradizioni degli abitanti delle campagne.

Utilizzando le informazioni fornite da sacerdoti, insegnanti e podestà, il prefetto di Forlì stese un rapporto finale in cui si trova un accenno ai Cappelletti.

A Natale – scrive il Prefetto Staurenghi -“presso ogni famiglia si fa una minestra di pasta col ripieno di ricotta che chiamasi di cappelletti”. “L’avidità di tale minestra è così generale, che da tutti, e massime dai preti, si fanno delle scommesse di chi ne mangia una maggior quantità, e si arriva da alcuni fino al numero di 400 o 500. Questo costume produce ogni anno la morte di qualche individuo per forti indigestioni“.

Ecco fondata la tradizione Romagnola, ormai secolare, dei Cappelletti di Natale.

E gli ingredienti?

Gli originali cappelletti romagnoli presuppongono ancora oggi la presenza di un’Azdora, in passato colei che si occupava della cura della casa e che aveva accesso ai segreti della cucina.

La ricetta, fatta come una volta, prevede la preparazione della classica pasta con farina, uova (quante ne assorbe la farina), eventualmente poca acqua.

Una volta tirata la sfoglia, con una rotellina dentata si ricavano i larghi quadrati di 4-6 cm di lato.

Su ogni quadrato si pone un cucchiaio di battuto e poi con una mano svelta e abile si richiude dando forma al cappelletto.

Se per il ripieno dei Cappellettti ci sono ancora dispute territoriali, vi è invece accordo generale sul fatto vengano esaltati nella cottura in brodo (di gallina vecchia o di cappone).

Bene, ora che sapete tutto sui cUPpelletti siete pronti per assaggiarne un bel piatto fumante: vi aspettiamo a Rimini!

P.S. Un ultimo suggerimento? Se vi trovate in Romagna non confondete MAI, il Cappelletto con il suo cugino bolognese: il Tortellino.

Potreste avere un incontro ravvicinato con il mattarello di un’Azdora!

Eat Up > cUPpelletti!

 

Leave a comment

Your email address will not be published. Mandatory fields are marked with *

*