Published on: 11 Ottobre 2021

FRANCESCO RIGONI – #SUPPORTER – A Rimini l’autunno si fa strada tra sagre popolari e ristorantini gourmet

Climate change permettendo, quando il bagnino chiude l’ultimo ombrellone, possiamo dire che l’estate sia ufficialmente alle spalle. Le foglie cambiano colore insieme ai nostri ritmi, preparandoci ad una stagione più sonnacchiosa e rilassata, ma non per questo meno entusiasmante!

Nell’entroterra l’autunno ha un profumo intenso. Quello delle caldarroste fumanti e della Cagnina appena versata nel bicchiere, che riscalda cuore e gambe nelle sere umide di nebbia. Dalla fiera della castagna di Montefiore a quella del tartufo bianco di Sant’Agata Feltria, le bancarelle delle feste di paese sono un tripudio dell’enogastronomia. Appuntamenti fissi per anziane azdòre e novelli fan della cucina romagnola. Tra le sagre, la più amata da noi romagnoli è la “fira di becch” (tradotto “Fiera dei cornuti”) che si svolge ogni anno nella splendida cornice di Santarcangelo.

Questa potrebbe essere l’occasione per sedervi nella storia, nel baluardo della romagnolità più autentica e che tutti identifichiamo con “La Sangiovesa”. Non una semplice osteria, ma un tempio della cucina romagnola dove ogni giorno si portano in tavola piadine autografate e pasta tirata a mano con l’amore e il rispetto tramandato dalle nonne. Sotto ai dipinti del Cagnacci e ai disegni di Tonino Guerra, si nasconde il luogo più misterioso del locale: una grotta scavata nel tufo che ospita un pozzo di acqua sorgiva e degli stravaganti modelli di colombaie da tutto il mondo.

A proposito di grotte, novembre è il mese in cui vengono aperte le “fosse” dove stagiona il tipico “Formaggio di Fossa” appunto. Questi ambienti sotterranei risalgono addirittura all’epoca medievale, il che rende ancora più suggestiva la lavorazione e la conservazione di questo prodotto.

Dall’antipasto al dolce, il posto migliore dove gustarlo e coglierne tutte le sfumature è la “Locanda dell’Ambra” di Talamello, un bel paesino arroccato in alta Valmarecchia.

I primi freddi invitano a riscoprire anche il centro storico di Rimini, sempre più bello grazie alle nuove piazze e al Museo Fellini. Tanti sono i locali che propongono cucina tipica in zona, ma pochi quelli che riescono a dare un’interpretazione nuova ai prodotti tipici del nostro territorio. Proprio di fronte alla Rocca di Sigismondo, Annachiara e Andrea hanno aperto un paio di anni fa Agrofficina, un piccolo bistrot rustico-chic che punta su ingredienti a chilometro zero e molta fantasia nell’abbinarli.

Le loro verdure (che poi sono quelle dell’orto della mamma di Annachiara) sono sempre in tinta con la stagione. L’oro dell’autunno si riflette in una crema di zucca e arancia, arricchita dal cavolo nero e dalla spuma di pecorino.

Non credo vi sia passata la nostalgia d’estate, ma sono certo che un po’ d’acquolina vi sia venuta.

Leave a comment

Your email address will not be published. Mandatory fields are marked with *

*