Published on: 22 Ottobre 2018

Ispirazioni UP: intervista a Simone, la geniale mano di “Scritte Fatte a Mano”

Che la Romagna sia un posto incredibile, lo abbiamo detto tante volte. Una terra piena di idee e ispirazioni che possiamo ritrovare nei luoghi ma soprattutto nelle persone. Oggi vi presentiamo Simone Cannolicchio e il suo progetto “Scritte fatte a mano”. Avete presente quelle insegne bellissime, così popolari negli anni Settanta, e che ancora oggi si possono ammirare in qualche piccolo paese d’Italia?
Simone pittura a mano i cartelli di attività commerciali, botteghe, ristoranti e negozi, dando vita a piccoli mondi preziosi. Ognuno con una storia. Sempre diversa, sempre speciale.

Ecco cosa ci ha raccontato del suo lavoro.

Qual è stato il percorso che ti ha portato a fare questo lavoro?

Vengo dal mondo del design del prodotto e questi studi universitari mi hanno portato ad affrontare ogni lavoro che ho fatto con una forte metodologia progettuale. Sono passato da designer freelance a lavorare negli allestimenti fieristici seguendo cantieri anche oltre oceano per poi tornare in Romagna e riprendere il lavoro in proprio. Nel 2014 ho seguito il mio primo corso con un signpainter americano, Mike Meyer, e da allora non ho più smesso di studiare e disegnare lettere.

Quanto è cambiato il tuo approccio allo studio delle lettere negli anni?

Profondamente! Ho iniziato riempiendo forme ora disegno lettere in base allo strumento che devo usare per il progetto.

Sappiamo che organizzi dei corsi, a chi sono consigliati?

I corsi che faccio sono sia su come migliorare la propria scrittura personale che sullo studio di alcuni stili precisi di calligrafia. Scrivere, oltre che essere un codice di comunicazione con gli altri, è un modo per riscoprire una delle cose più personali ed uniche che possediamo ed è anche un modo per prendersi il proprio spazio, prima su un foglio poi nel mondo.

Quali sono gli strumenti che fanno parte del tuo lavoro?

Pennelli, spatole, pennini ma…parte tutto da carta e matita, sempre. Poi pennarelli, penne particolari, pennini, inchiostri, molte vernici e pennelli ad hoc per il lettering.

Se dovessi individuare un “maestro”, chi sarebbe? E quali insegnamenti hai tratto da lui?

Nella mia concezione il maestro non è solo chi ne sa ma anche chi è in grado di trasmettere la sua arte e il fuoco che gli brucia dentro. In questo senso c’è una persona che stimo moltissimo anche se non ho ancora avuto modo di incontrarlo: si chiama Jakob Engberg é danese, di Copenhagen. Cercate i suoi lavori su Copenhagen Signs e vedrete quanta bellezza e quanta dedizione quotidiana mette nel fare e portare avanti la tradizione delle insegne dipinte a mano nel vecchio continente.

Perché, secondo te, nell’era del digitale un cliente desidera ancora una scritta fatta a mano?

Nell’era del digitale è tutto veloce, immediato, freddo. Io ho un approccio più analogico, scaldo gli ambienti con la materia del colore e racconto delle storie attraverso le lettere. 
Le scritte fatte a mano raccontano la cura e la costanza di lavorare tutti i giorni a una cosa a cui vuoi bene, che curi con tutto te stesso e che speri che contribuisca a portare un po’ più di bellezza umana nella quotidianità di tutti.

Ma lasciamo che siano le immagini a parlare di Simone e di quello che fa. Il resto lo potete trovare sui suoi canali social!

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